Mosaico Commesso Fiorentino

Il mosaico commesso fiorentino in pietre dure è presente a Firenze dal periodo romanico fino ad una parte del rinascimentale, ma acquista un nuovo impulso nella seconda metà del ‘500
con la famiglia Medici.

Nel 1588 Ferdinando I fonda la manifattura delle pietre dure chiamata “Galleria dei Lavori”, con sede agli Uffizi fino al 1796, anno in cui si trasferisce nell’attuale sede di Via degli Alfani con il nome di “Opificio delle Pietre Dure”.

            Nel 1604 inizia la costruzione della “Cappella dei Principi”, unita alla Chiesa di S.Lorenzo, i cui lavori terminano nel 1737: la Cappella rappresenta il primo esempio di quel mosaico ad intarsio, eseguito interamente con marmi e pietre dure pregiate, di cui Firenze sarà il centro esclusivo di produzione dal XVI° al XIX° secolo e che sarà conosciuto come “Commesso fiorentino”.

            Il termine commesso viene dal latino committere: unire, congiungere, infatti con questa tecnica si realizzano, partendo da un disegno di base, mosaici formati da pezzi di pietre dure naturali (calcedoni, diaspri, lapislazzuli, malachite, etc.) che vengono, come prima cosa, scelti per colore e sfumature in base al soggetto da eseguire, poi tagliati a mano attraverso l’azione congiunta di un archetto in legno con un filo di ferro e polveri abrasive, incollati tra loro ed infine lucidati.

La nostra ditta è una delle poche rimaste a
Firenze che prosegue questa tradizione artigianale tipica della nostra città e che, soprattutto, continua ad usare esclusivamente materiali di prima qualità lavorati a mano con sapienza ed abilità.

Fase della Tecnica del Commesso Fiorentino
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